Brunella Gasperini
Io e loro
I Nani Baldini e Castoldi
di
Silvia Fonanesi
Questo delizioso libro della rimpianta Brunella Gasperini (1918 — 1979) è dovuto alla meritoria opera della casa editrice "Baldini e Castoldi", che sta ripubblicando tutte le opere della giornalista prematuramente scomparsa. Alcune rappresentano infatti degli autentici "pezzi di storia del costume" italiano, presentandosi come cronache (seppure romanzate) di momenti di vita, di quotidianità con un sapore di antico molto vicino al gusto del rimpianto. "Io e loro" è il divertente racconto di alcuni episodi di cui la famiglia della scrittrice è protagonista, raccontati dal punto di vista del marito di lei, che in forma di diario rievoca vicende di vita vissuta talora tenere, spesso esilaranti: "E' da un pezzo che ho in mente questa idea, ma oggi è il giorno adatto per cominciare a metterla in pratica.. L'idea me l'ha data la professoressa di mio figlio, la quale, forse per allietare l'estate alle famiglie dei suoi scolari, ha assegnato loro, come compiti per le vacanze, delle cronache settimanali... Anch'io farò delle cronache. E saranno le cronache di una famiglia. La mia. Quella di cui, in teoria, io sono il capo; che cosa sia in realtà, ho ancora da saperlo. Forse lo scoprirete voi alla fine, come nei libri gialli". Fin dalle prime righe il poveruomo mette sull'avviso il lettore, elencando dettagliatamente le caratteristiche di ciascuno dei componenti della strana compagine famigliare:
"IO — Sono l'unica persona normale della famiglia, sebbene mia moglie abbia talvolta l'aria di considerarmi un soggetto da psicanalisi;
LEI - Che è tocca ve l'ho già detto. Fa la scrittrice, per intenderci;
LA FIGLIA GRANDE — Con quell'aria di Alice nel paese delle meraviglie e una maglietta con dentro dei tentativi che l'anno scorso non c'erano, mi fa una rabbia maledetta: chi le ha dato il permesso di crescere?;
IL FIGLIO MEDIO — Ha undici anni, adesso. Ha imparato a parlare, ma come intelligenza non è migliorato molto da quando diceva solo pop. Sua madre dice che non lo capisco. Lei sì: tra tocchi ci si intende meglio;
LA FIGLIA PICCOLA — A sei anni, è la più in gamba della famiglia... vi sfido a trovare una figlia piccola meglio di questa;
IL BU —si tratta del cane... agisce sempre di testa propria: una testa particolarmente inconsulta;
LA VECCHIA — è l'auto di famiglia... Non so in casa
vostra, ma in casa mia ogni oggetto, automobile compresa, viene trattato come una persona. Io invece, che sono una persona, ho talvolta l'impressione di essere trattato come un oggetto. Che la Veccia abbia un'anima, comunque, non è solo opinione loro, ma anche mia: un'anima dispettosa, vendicativa, fantasiosa;
LA ROSA — è la domestica... tra le molte cose che non ha imparato in questo anno c'è quella di staccare le parole l'una dall'altra e di dare del lei alla gente... in tutto il resto, comunque, la Rosa è rimasta allo stato brado. Come il Bu... Si deve essere da tempo radicata in lei la convinzione di essere al servizio di un manicomio, e non si meraviglia più di niente. Se un giorno uscendo in giardino si trovasse davanti due dinosauri, non batterebbe ciglio". Ben presto appaiono chiari anche gli schieramenti, che la finzione letteraria vuole tutti a favore della moglie: "Tengono tutti per lei, qua dentro, tranne la figlia piccola che è astenuta: a lei interessano solo i peluches". Il paterfamiliae passa poi a descrivere gli scenari dell'azione, in particolare l'amata - odiata casa delle vacanze: "...una casa rossa sul lago, di nome Darsena, dove mia moglie, con la complicità di due o più figli, mi aveva proditoriamente indotto a passare tutte le mie ferie e i miei week-ends estivi... La nostra Darsena sta in Valsolda; e la Valsolda, paese ispiratore di tipi come Fogazzaro e mia moglie, sta nell'ultimo pezzetto, italiano, del lago di Lugano, che è svizzero. Suona complicato? Non ditelo a me". Ben presto ogni lettore viene conquistato dal caos di una famiglia in cui "... non so se ve l'ho detto, c'è la mania delle bestie. Non solo quelle di pezza, ovvero peluches, ma anche quelle vere, di qualsiasi tipo, razza e carattere" e per vegliare sulla quale deve per forza esistere un angelo protettore particolare, "...un angelo che io immagino sempre madido di sudore e vicino al collasso nervoso..."
Pervade comunque tutto il libro, ed è forse l'ingrediente nascosto, quello che ce lo fa più amare da sempre, il grande amore di questo marito per una moglie un po' matta ma insostituibile, ovvero il grande amore di una scrittrice divertita di se stessa per un uomo tanto diverso ma così generoso:
"Cosa volete farci? E' nata così, e così dobbiamo tenercela. E così, sia detto in privato, l'amiamo".
Reporter.it | Informazione | Week-End | Reporter 24 Ore | Annunci Economici | Mercato Immobiliare | Reporter Net
Pubblimedia Srl ® - All Rights Reserved - Tutti i diritti riservati